E mentre continuano le operazioni militari israeliane a Rafah e nel centro di Gaza che, come riferisce il portavoce militare Daniel Hagari, ha portato all’eliminazione di diversi terroristi facendo salire, però, anche il bilancio nell’enclave palestinese a circa 37.337 morti dal 7 ottobre 2023, il presidente Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra.
Questo piccolo forum, istituito l’11 ottobre, per gestire le campagne contro Hamas e Hezbollah è entrato in crisi già la settimana scorsa quando Benny Gantuz, presidente del partito Unità Nazionale e uno dei tre membri del gabinetto, aveva abbandonato la coalizione portando con sé anche un altro osservatore, ovvero Gadi Eisenkot. A riportare la notizia dello scioglimento è il Time of Israele secondo le cui previsioni, Netanyahu, continuerà a tenere riunioni limitate al solo scopo di “consultazione” con un piccolo gruppo di ministri tra cui quello della Difesa, Yoav Gallant, e quello degli Affari strategici, Ron Dermer.
“Il gabinetto di guerra faceva parte di un accordo di coalizione con Gantz, su sua richiesta. Dato che Gantz se ne è andato, non c’è più bisogno di un gabinetto” – ha spiegato Netanyahu.
Nella giornata di oggi, inoltre, arriverà ad Israele Amos Hochstein, alto consigliere di Joe Biden, per una serie di incontri volti a scongiurare un allargamento del conflitto lungo la “linea blu”, ovvero tra Israele e gli Hezbollah del Libano.
La Casa Bianca, infatti, è sempre più preoccupata che possa scoppiare una guerra totale tra lo Stato ebraico e il gruppo sciita sostenuto dall’Iran. Sono otto mesi, infatti, che Hezbollah ha iniziato ad attaccare Israele a sostegno di Hamas e, solo lo scorso 12 giugno, il gruppo armato sciita ha lanciato 200 razzi su Israele, il numero più alto dall’inizio del conflitto.


