Il governo Meloni ha annunciato la “lotta al coporalato” dopo la tragica morte di Satnam Singh, il bracciante 31enne dell’Agro Pontino deceduto in seguito alle ferite riportate in un incidente sul lavoro. A rendere ancora più agghiacciante e disumano l’accaduto la mancanza di soccorso prestata sul luogo di lavoro e l’abbandono dell’uomo davanti la propria abitazione.
La ministra Maria Calderone, durante una riunione tenutasi al ministero del lavoro, ha affermato: “Lo scopo di tutti è dichiarare guerra al caporalato ed intensificare le azioni a contrasto di un sistema che mortifica il lavoro, mette a repentaglio le vite umane e non fa crescere certo un comparto strategico come l’agricoltura”.
Dal canto suo, il ministro Lollobrigida ha commentato: “Una delle cose emersa dalla riunione è che in queste situazioni accade un fatto: la criminalizzazione di uno degli anelli della filiera. Al decesso di un operaio per colpa di un criminale, si criminalizzano le imprese agricole. Queste morti – ha aggiunto – dipendono da criminali, non dal sistema delle imprese agricole”.
Anche la deputata di Fratelli di Italia Maria Cristina Caretta, vicepresidente della Commissione agricoltura a Montecitorio, è d’accordo con la linea Calderone-Lollobrigida che, come afferma, “hanno sempre dimostrato tolleranza zero per questi episodi. La morte del bracciante indiano – continua Caretta – è un episodio intollerabile, che deve portarci a fare ancora di più per incrementare portata e forza delle attività di controllo. Non possiamo permettere a pochi criminali di lucrare sulle spalle di lavoratori onesti, infangando la reputazione delle nostre imprese agricole.”
Pronta la reazione dell’opposizione che si è dichiarata contraria a dichiarazioni spot.
“Dopo la tragica morte di Satnam Singh, il governo ha deciso di muoversi. Vogliamo sperare che i provvedimenti che saranno presi non servano solo a conquistare qualche titolo di giornale ma siano realmente efficaci.” – hanno affermato i capigruppo M5s nelle commissioni Lavoro e Agricoltura della Camera, Valentina Barzotti e Alessandro Caramiello.