Afragola. Scoppia un caso eclatante al cimitero che rischia di trasform arsi da una battaglia di diritti all’ennesimo scandalo che coinvolge i vertici dell’amministrazione comunale, in particolare il sindaco Pannone la vicesindaco Castiello, più gli uffici comunali. Questi ultimi, bisogna appurare se sono stati indotti dagli amministratori in un errore perché davvero non sapevano oppure per tentare di correre ai ripari hanno certificato su carta cose palesemente false.
Un caso su cui l’opposizione già si è fiondata, in particolare il consigliere Gennaro Giustino, e che, a dire il vero, ha creato imbarazzo e dissenso persino tra i consiglieri di maggioranza da più settimane stufi dell’incompetenza, della superficialità e delle gaffe del sindaco Pannone e della vicesindaca Castiello. In pratica, le norme comunali applicate a tutti i cittadini prevedono che di sabato e di domenica il cimitero sia chiuso. I parenti dei defunti che si “spengono” in quei giorni, sanno bene che devono organizzarsi perché al camposanto di Afragola si deve aspettare il lunedì per entrare ed essere tumulati. Fino a sabato scorso è stato sempre così. Parenti costretti a tenere per giorni il defunto in casa e prolungando il dolore ed anche le spese legate alla conservazione della salma sul letto di morte. Lo scorso fine settimana, però, è accaduto qualcosa di inverosimile. Muore una persona cara al sindaco e alla Sottosegretaria Castiello, con tanto di celebrazione sui social. E come per magia, di sabato si aprono le porte del cimitero di Afragola. Le foto della salma nel camposanto iniziano a girare su whatsapp sabato sera e raggiungono anche i consiglieri comunali. Agli atti non c’è nulla. Non ci sono autorizzazioni, gli uffici non sono a conoscenza di niente. Tutto fatto sotto banco, e nemmeno troppo verificato il tam-tam che si è diffuso in città, da esponenti dell’amministrazione. Si attende il lunedì mattina con la certezza che la salma del defunto sia entrato non si sa come e per volontà di chi, nel cimiero sabato scorso. Gli uffici, saputo che ormai lo scandalo fosse di dominio pubblico e i consiglieri comunali avevano già i musi lunghi per l’ennesima figuraccia dell’amministrazione, non hanno voluto sapere nulla di quanto accaduto e per loro, su carta, la salma del defunto sarebbe entrata al camposanto questa mattina rappresentando, negli atti ufficiali, rispetto ai fatti, alle fotografie e alle testimonianze raccolte dagli stessi esponenti dell’Assise lo scorso fine settimana, una alterazione della verità. La salma è entrata sabato al cimitero ma per gli uffici solo questa mattina.
Un brutto episodio che dimostra i vertici della Lega afragolese come intendano la gestione del potere sul territorio, superando persino il potere delle norme e gestendo a proprio piacimento pure le strutture comunali fuori dal contesto normativo e dei regolamenti.
Il consigliere Gennaro Giustino di “A viso aperto”, ha sollevato il caso sui social per primo ed ha annunciato un’interrogazione consiliare al fine di individuare le responsabilità e soprattutto altro errore, di capire come sia possibile che gli uffici comunali producano documenti e atti che riportino notizie e accadimenti fasulli rispetto alla realtà dei fatti. Quando la “pezza a colori” diventa peggiore del fatto in sé. Ad Afragola se hai santi in paradiso puoi morire pure il fine settimana ed essere subito tumulato a patto che tu sia amico di Pina Castiello e del sindaco Pannone. Se non sei amico loro, ti tocca restare a casa per giorni con tutto ciò che ne consegue per lo strazio dei tuoi cari. Da queste parti funziona così. Nemmeno la morte è una livella. Quando finirà questa concezione del potere così arcaica e deviata?