Il presidente del Senato in visita a Yad Vashem. Davanti al Mausoleo della Memoria, Ignazio La Russa si inchina per la commemorazione delle vittime della Shoah, inginocchiandosi simbolicamente in un luogo di dolore, affinchè mai più ci sia tanto odio bestiale verso un popolo ed un essere umano.
Un pensiero viene lasciato sul Libro del ricordo, a Gerusalemme: “Sono i gesti quelli che contano; quando si viene in questo luogo di memoria, di ricordo ma anche luogo di monito”.
La Russa è stato accompagnato dall’ambasciatore italiano Sergio Barbanti. Non è la sua prima volta a Gerusalemme, per quanto tale esperienza risulti per lui sempre fondamentale: “Il sentimento in questo luogo – ribadisce – è sempre nuovo, di dolore, di partecipazione, di vicinanza e di rinnovo nella stessa identica maniera tutte le volte che si guardano queste immagini e si respira questa sensazione”.
La sua è una tappa sui luoghi della memoria, preceduta dalla visita prima alla Tenda della Rimembranza dove ha ravvivato la fiamma perenne che arde per i 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti, poi al Memoriale dei bambini, dedicato ai minori ebrei (circa un milione, morti durante il genocidio). Il presidente del senato italiano depone una corona in loro onore; poi un sasso di lutto sulla lapide, secondo tradizione ebraica. Mentre percorre luoghi battuti dal silenzio, si sofferma a ricordare gli effetti della salita al potere dei nazisti, dei primi pogrom e poi del dramma della Shoah in Europa.
Essere a Gerusalemme è contemporaneamente occasione per sottolineare il proprio punto di vista su ogni forma ingiustificata di violenza, terrorismo compreso. Durante l’incontro con il suo omologo Amir Ohana, La Russa difende la libertà di Israele: “Siamo fermamente contro ogni forza terroristica che attenti alla libertà, alla esistenza ed alla indipendenza di Israele che va tutelato nei suoi diritti. Come presidente del Senato devo dire che l’Italia in tutti i suoi governi ha sempre difeso l’esistenza di Israele, ha sempre voluto che Israele potesse esistere e manifestare la propria libertà ed indipendenza”.