Montecitorio alza le bandiere a mezz’asta per commemorare la Giornata di lutto nazionale delle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna. L’emergenza continua con 20mila persone sfollate che non possono tornare nelle loro abitazioni. Lo rivela il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Anche se oltre 15mila persone sono rientrate nelle loro case, si chiederà alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’attivazione del fondo di solidarietà europeo prevista per le catastrofi.
Bonaccini ribadisce in questa giornata, la necessità di prevenzione sui territori, con bonifiche e cura dei territori degradati. Poi precisa che “quando l’acqua si ritirerà dalla pianura, se davvero saranno garantiti i ristori come istituzioni, Governo e Unione europea, l’Emilia-Romagna ripartirà come e più di prima”.
Un altro dato preoccupa ed è il rischio infezioni dovute alle acque alluvionali che potrebbero essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari, sostanze chimiche, rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute. Lo segnala il Comune di Ravenna, citando un documento dell’Ausl Romagna. Per ovviarvi i volontari stanno pulendo i luoghi allagati, invitando alla disinfezione.
Tra le indicazioni, “indossare sempre stivali o calzatura robusta per proteggervi. Evitare ciabatte e infradito”, “evitare che i bambini giochino col fango e con l’acqua”, “indossare i guanti quando si prevede il contatto e aver cura di lavare bene le mani con sapone e acqua corrente, al termine”, “i vestiti contaminati da fango e liquami devono essere lavati in acqua calda”.