Si è detta in pace con se stessa dopo un anno di governo, Giorgia Meloni, ospite su Rai 1 nel programma di Bruno Vespa ‘Porta a Porta’.
Evidenzia un’Italia in crescita che però deve fare i conti con un flusso migranti spropositato. Lampedusa è infatti presa d’assalto
Tanti i temi toccati dalla premier. A cominciare dallo stop deciso dai governi francese e tedesco ai migranti in arrivo dall’Italia: “La questione dei ricollocamenti è secondaria, cioè sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi. Il punto non è quindi come ci passiamo i migranti fra noi. L’unico modo per risolvere per tutti la questione è fermare i movimenti primari, cioè gli arrivi in Italia, e su questo continuo a lavorare. Vedo un cambio di mentalità, ma non vedo ancora risposte concrete”.
Punta molto su Mario Draghi per realizzare un rapporto Italia-Ue competitivo e definisce “autorevole” la sua figura. Di contro, in diretta tv la leader di Fratelli d’Italia critica Giuseppe Conte, l’ex premier che l’ha preceduta alla guida del governo: “Giuseppe Conte ha fatto una campagna elettorale gratuita sul Superbonus, ma i costi sono stati scaricati sui governi che venivano dopo. Le misure per l’edilizia sono sempre utili ma vanno fatte con criterio, perchè il superbonus è costato oltre 2.000 euro per ogni cittadino italiano, per un totale di circa 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio, che e’ la legge più importante di tutte, e si fa sulla sanità, il lavoro le famiglie, il pubblico impiego, vale 20/30/35 miliardi. Quindi corrisponde da 4 a 6 leggi finanziarie. Qualcosa deve non aver funzionato”.
Economia e immigrazione sono i temi caldi che vedono Giorgia Meloni interpellata anche nel programma ‘Cinque minuti’, dove il focus ricade sulla questione del lavoro dipendente, definita dalla premier “una priorità del governo” su cui sono state concentrate tutte le risorse del cuneo retributivo.