Da Milano alla Sicilia hanno protestato a Roma in 1500 presso il Circo Massimo, seguendo l’esempio degli agricoltori traditi di CRA. Con loro sono scesi in campo anche due sindaci: il primo cittadino di Maschito in provincia di Potenza ed il primo cittadino di Salemi in provincia di Trapani.
Portano avanti la rivoluzione dei trattori in nome della loro sopravvivenza. Gli agricoltori italiani aspettano risposte del governo, da cui non si sentono rappresentati e lanciano la provocazione di aprire un allevamento di cavallette che potrebbe convenire di più rispetto alle esigenze di mercato.
A Roma i protestanti hanno intonato l’inno di Mameli recando anche uno striscione su cui c’era scritto “stop ai soldi per la guerra contro la Russia”. Il senso è che gli agricoltori chiedono un aiuto economico allo Stato.
Liberi da qualsiasi collegamento con le grandi multinazionali o le catene dei supermercati, in previsione futura, i professionisti dell’agricoltura desiderano continuare a poter lavorare in privato garantendo qualità con dei costi accessibili.
Nel centro di Roma, la manifestazione del Maf (movimenti agricoli federati), in Piazza della bocca della verità ha scelto di regalare nella giornata di ieri, spinaci distribuiti con cinque mezzi agricoli.
Sui camion sono stati trasportati 15.000 kg regalati ai cittadini romani per ringraziarli di quanto hanno dato alla protesta. Il gesto simbolico per l’accoglienza ringrazia anche le forze dell’ordine per aver permesso alla manifestazione romana di avere il giusto prosieguo.
Ai romani è stato chiesto semplicemente di portare le buste da casa per riempirle e la distribuzione di spinaci è andata avanti fino alle ore 16:00, proprio per avvicinare la popolazione e spiegare le ragioni degli agricoltori.
Oggi, domenica 18 febbraio, la protesta si sposta in piazza San Pietro. “Saremo con la mucca Ercolina, che abbiamo portato anche a Sanremo, a San Pietro per la benedizione dal Papa”, ha dichiarato uno degli organizzatori della protesta.