Una vera e propria strage di rinoceronti, registratasi nel 2023 in Sudafrica, per l’estrazione dei corni. Lo scorso anno, infatti, sono stati barbaramente uccisi dai bracconieri oltre 500 rinoceronti, un aumento dell’11% rispetto al 2022 nonostante l’impegno profuso dal governo per tutelare questa specie a rischio di estinzione.
L’incremento dell’uccisione di rinoceronti per estrarne i corni è sempre legata all’altissima richiesta proveniente dal mercato asiatico. Specialmente in Cina e in Vietnam, infatti, i corni di rinoceronte vengono utilizzati per presunti scopi terapeutici nella medicina tradizionale.
Degli oltre 500 mammiferi uccisi la maggior parte era ospitata all’interno di parchi statali. Il bilancio più grave è quello che arriva da Hluhluwe-Imfolozi, la più antica riserva d’Africa, nella provincia orientale del KwaZulu-Natal, dove ben 307 rinoceronti sono stati uccisi.
Intanto le operazioni di salvaguardia da parte del governo hanno salvando la vita a 78 rinoceronti nel KwaZulu-Natal e all’arresto di 49 bracconieri. Altri 45 bracconieri, invece, sono stati condannati ma evidentemente non è bastato a fermare la mattanza.
Secondo una stima separata della International Rhino Foundation, circa 15 mila esemplari di questi grandi erbivori vivono in Sudafrica, di cui 2 mila neri considerati “in grave pericolo di estinzione” e circa 13 mila bianchi, classificati come “quasi a rischio”.