Continuano a salire i prezzi degli affitti in Italia che, in soli due anni, hanno registrato un aumento del +6,1%. A diffondere i dati è il Cresme sulla base dell’elaborazione dell’osservatorio del mercato immobiliare dell‘Agenzia delle Entrate.
Sono state prese in considerazione 14 città metropolitane che hanno mostrato un aumento medio degli affitti del 10,2% tra il 2022 e il 2023 a cui è seguito un aumento del 5,4% nel secondo semestre del 2023.
Ancora una volta è Milano la città in cui si è verificato un aumento più significativo dei costi dell’affitto dove i canoni sono aumentati del 19,2%.
Segue Trieste con un rialzo del 16,4% e Napoli (+15,8). In lista anche Bologna (+9,1%), Torino (+8,6%) e Roma (+7,9%). Aumenti significativi si registrano anche a Palermo (+6,8%) e Bari (+6,7%).
Fanno da contraltare le città di Firenze (-1,5%), Venezia (+1,8%), Messina (+1,4%) e Catania (+1,3%), dove i prezzi sono addirittura diminuiti.
L’aumento degli affitti è dovuto a una serie di fattori, tra cui la scarsa disponibilità di alloggi a prezzi accessibili, l’aumento della domanda da parte di studenti e lavoratori fuori sede e la crescita del turismo.
Secondo gli esperti, è necessario un intervento più incisivo da parte delle autorità, che potrebbe includere la costruzione di nuovi alloggi a prezzi accessibili e la regolamentazione del mercato degli affitti.