L’agenzia di stato iraniana Irna ha chiuso il caso dell’incidente a Ebrahim Raisi bollandolo come “guasto tecnico”.
Nella dinamica dell’incidente mortale, che non ha lasciato superstiti, rimangono molti punti oscuri che già stanno alimentando teorie complottiste.
In primis si discute la scelta di aver fatto salire Raisi su un volo così datato, definito dallo stesso ministro Tajani “un elicottero medievale”.
Inoltre il volo di Raisi non era affiancato dal Mil-17 russo e un altro Bell, una scelta giustificata per motivi di sicurezza nel rendere non facilmente identificabile il volo.
Perplessità anche sul tempo impiegato per identificare il luogo dell’incidente e i rottami. Ci si chiede, dunque, perché gli altri voli non abbiano segnalato la zona per circoscrivere la zona delle ricerche e sulle condizioni meteo avverse, tra cui la fitta nebbia che non hanno impedito, però, al volo di decollare.
C’è anche un’altra prospettiva che riguarda Khamenei. L’ipotesi di complotto, in questo caso, è che la Guida Suprema dell’Iran abbia ordito tutto per togliere di mezzo il rivale del secondogenito Mojtaba, ovvero Khamenei Junior. Secondo gli analisti per prendere il posto di Khamenei erano in gara proprio il figlio e Raisi. Un’altra teoria della cospirazione vede invece l’intervento del Mossad. Ma anche qui, pare proprio un complotto che rasenta la sceneggiatura di un film.