“Guilty”. Colpevole, così è stato giudicato Donald Trump per tutti i 34 capi di imputazione per aver falsificato altrettanti documenti contabili della sua holding per occultare i 130 mila dollari pagati alla pornostar Stormy Daniels perché non rivelasse durante la sua precedente campagna elettorale del 2016 la notte di sesso che aveva avuto con lui dieci anni prima.
Si tratta di una sentenza storica perché è la prima volta che un ex presidente americano è stato giudicato colpevole in un processo penale.
Evento doppiamente storico perché è anche la prima volta che un candidato presidenziale concorre come pregiudicato, uno status che comunque non gli impedisce di essere eletto e fare il commander in chief.
Bisogna adesso vedere l’effetto che il verdetto avrà sulla sua campagna elettorale e in che modo reagiranno gli elettori.
Intanto il suo social Truth è crollato in Borsa nelle contrattazioni after hours.
La pena sarà stabilita in un’udienza fissata per l’11 luglio e potrà variare da 4 anni di carcere alla messa in prova sino ad una multa.
Trump, che continua a dichiararsi innocente, si è immediatamente dichiarato “prigioniero politico”. “Sono stato appena condannato in un processo politico truccato da caccia alle streghe: non ho fatto niente di sbagliato! Hanno fatto irruzione in casa mia, mi hanno arrestato, mi hanno fatto la foto segnaletica, e ora mi hanno appena condannato”- afferma.
Pieno sostegno a Donald Trump da parte del vicepremier italiano Matteo Salvini che sul social X ha definito l’ex presidente americano “vittima di una persecuzione giudiziaria e di un processo di natura politica”. “In Italia – continua Salvini – abbiamo tristemente familiarità con l’utilizzo del sistema giudiziario come arma da parte della sinistra, dato che per anni si è tentato di eliminare gli oppositori politici con mezzi legali. Spero che Trump vinca; sarebbe una garanzia di maggiore equilibrio e speranza per la pace nel mondo”.