Due mesi di atti vandalici contro la tomba di Enrico Berlinguer, presa di mira al cimitero Flaminio di Prima Porta a Roma. La figlia Bianca da maggio continua a denunciare quanto sta accadendo sui suoi profili Instagram.
L’ultima profanazione risale a sei giorni dopo l’anniversario della morte del noto politico del Pci, avvenuta l’11 giugno. “L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico. Ci auguriamo che vengano adottate le necessarie misure per evitare ulteriori oltraggi”, scrive la giornalista e conduttrice Bianca Berlinguer, a nome degli altri tre fratelli.
Dopo 40 anni dalla scomparsa dell’ex segretario del Partito Comunista, attivo nella Prima Repubblica, il gesto apre un interrogativo sulla motivazione della reiterata profanazione. Ragion per cui il Comune di Roma ha sollecitato i controlli immediati di Ama, per il ripristino della tomba e per potenziare la sorveglianza, al fine di evitare ulteriori possibili oltraggi.
Ama, dal canto suo, ha risposto con sollecitudine al Campidoglio, attraverso un comunicato stampa. Chiarisce di essere già pronta ad intensificare i controlli nell’area specifica, all’interno del cimitero, usufruendo di personale di vigilanza notturna. Comunica anche di adoperare, per il futuro, “uno specifico impianto di videosorveglianza che permette di innalzare il livello di monitoraggio e prevenzione garantendo così interventi tempestivi in caso di necessità”.
Intanto Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, qualifica il gesto deprecabile come rivendicazione di atto politico e promette di presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno.