Indagine aperta per il vilipendio al monumento dedicato al ricordo del noto politico italiano Giacomo Matteotti, soprannominato “tempesta” per l’ardore con cui denunciò i brogli del fascismo.
A Tivoli la Procura ha predisposto un fascicolo di indagine contro ignoti, per il fatto avvenuto tra la notte del 17 e il 18 giugno, nel luogo in cui fu rinvenuto il corpo esanime di Matteotti.
Il politico rapito e assassinato il 10 giugno del 1924, è ricordato in via Flaminiaa Riano, con un monumento adesso deturpato, insieme ad una corona di fiori deposta su di esso dal Presidente della Repubblica Mattarella, in occasione dei 100 anni dalla scomparsa dell’antifascista.
A scoprire il misfatto è stata la polizia municipale di Riano, che ha sporto denuncia per vilipendio. Ad essa si aggiunge l’accusa di aggravante per apologia del fascismo ed atto vandalico.
Sul monumento è stata infatti rinvenuta una scritta in vernice nera con segni relativi alla propaganda fascista e la scritta esplicita di “viva fascio”.
Il Procuratore Francesco Menditto, ha preso in carico la vicenda, affidando mandato di indagine ai carabinieri.
Il procedimento avviene inseguito alle dichiarazioni del primo cittadino di Riano, Luca Abbruzzetti, che ha definito l’attacco al monumento in ricordo dell’Onorevole Matteotti, “un grave e vergognoso oltraggio alla memoria di un martire dell’antifascismo che colpisce tutta la comunità di Riano da sempre legata al suo ricordo e alle battaglie da lui portate avanti allora e ancora attuali oggi”.
“Come 100 anni fa ad – continua il sindaco – Giacomo Matteotti fa ancora paura”.
Matteotti fu rapito a Roma sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, da una squadra di cinque fascisti, guidati da Amerigo Dumini. Dopo essere stato caricato in un’auto, fu ucciso con percosse e coltellate. Il suo cadavere venne gettato nel bosco della Quartarella, alle porte di Roma, per poi essere stato ritrovato a Riano.