E’ passato giusto un anno dall’inizio della guerra. Esattamente 365 giorni fa, il presidente russo Vladimir Putin decise di invadere l’Ucraina di Volodymyr Zelensky. Una scia di bombardamenti, sangue, distruzione e morte, perché si sa, a deciderla sono i potenti, a combatterla i poveri.
Proprio il presidente ucraino, dalla piazza Santa Sofia di Kiev, in onore degli eroi che combattono per resistere all’invasione russa, ha chiesto un minuto di silenzio: “Gloria a tutti quelli che stanno combattendo adesso – ha affermato Zelensky – il vostro sforzo rende più vicina la vittoria, e decide se l’Ucraina esisterà, ogni giorno dipende da te, soldato ucraino. Sei la persona più importante, sei la ragione per cui sono oggi ancora vivi milioni di ucraini. Sei il motivo per cui suonerà la vittoria”.
Il suono dei tamburi, ha scandito il minuto di silenzio, un coro si è elevato tra i presenti “gloria all’Ucraina”. Il leader ucraino, ha consegnato poi, medaglie ed onorificenze ai soldati durante la cerimonia ed alle famiglie dei militari caduti sul fronte. All’alba, su Kiev, i rintocchi delle campane, hanno ricordato l’inizio di questa assurda guerra.
“Un triste anniversario, una guerra assurda e crudele, il bilancio dei morti, feriti, profughi, distruzioni, danni economici, sociali, parla da se, potrà il Signore perdonare tanti crimini e tanta violenza, egli è il Dio della pace, restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci, è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra? Faccio appello a quanti hanno autorità sulle nazioni, perché si impegnino concretamente per la fine del conflitto, per raggiungere il cessate il fuoco e avviare i negoziati di pace, quella costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria”, queste le parole di Papa Francesco.