Ricorre oggi la giornata internazionale della donna, un’occasione per celebrare la forza della femminilità, in ricordo di un importante evento storico.
La festa della donna fu istituita per la prima volta nel 1909 negli Stati Uniti, diffondendosi successivamente in Italia nel 1922.
Numerose sono le interpretazioni che spiegano la nascita, l’importanza e la motivazione di questa festività, che inducono a riflettere sul ruolo della donna nella società.
Rispetto a quanto si crede, l’origine della festa secondo alcune fonti storiche, non sarebbe da ricercare nella tragedia sul lavoro che coinvolse un centinaio di operaie, morte nel rogo di una fabbrica di cotone negli Stati Uniti. Alcune ricerche attribuiscono l’8 marzo al ricordo di una strage di attiviste politiche russe.
La festa fu infatti istituita dal partito comunista in Russia l’8 marzo del 1917. Essa è legata alla richiesta di suffragio universale femminile, seguita da lotte politiche e sindacali. Da quel momento in poi, la festa delle donne viene celebrata nel mondo in date diverse. È poi il Consiglio delle Nazioni Unite, il 16 dicembre 1977, a stabilire l’8 marzo come data mondiale per celebrare la donna.
In Italia per la prima volta, la donna viene festeggiata il 13 marzo del 1922. Ci vorranno poi anni perché l’appuntamento dell’8 marzo diventi fisso anche nel nostro Paese.
La festa della donna è dunque carica di significati simbolici. Se prima si lottava infatti per il diritto lavorativo e l’uguaglianza delle donne in ambito politico, oggi il gentil sesso deve fare i conti con la lotta per la vita. Le donne sono sempre più vittime di violenza domestica e femminicidi. L’ Italia dà per questo all’8 Marzo un importante valore. Si ricorda inoltre oggi il contributo apportato dalle donne al progresso e all’emancipazione sociale.
Ogni città italiana festeggia a suo modo la donna. Perfino la stampa rivolge attenzione particolare al mondo femminile. Perché non dedicare proprio oggi un ringraziamento ad una donna speciale?
Le donne sono semplicemente il motore della vita e il senso del futuro. Nella giornata dell’8 marzo si ricorda la loro capacità di opposizione all’ignoranza sociale, al fine di affermare il proprio stato di diritto. Ora più che mai la data diventa da rammentare, per sottolineare la triste piaga della violenza di genere, che miete quotidianamente in modo esponenziale, vittime femminili proprio come accadeva 106 anni fa. Cambia dunque il contesto, ma non muta la storia.
Che le donne abbiano dunque consapevolezza della propria natura, riflettendo a partire da occasioni come quella odierna, sulla loro storia, in prospettiva di un domani più emancipato.
Che le donne si sostengano a vicenda, facciano il tifo l’una per l’altra, allontanando rancori, maldicenze ed invidie. Che supportino gli obiettivi di madri, sorelle, amiche, colleghe, conoscenti, rendendoli grandi, senza sminuirli. Solo instaurando sintonia e legami autentici si supereranno pettegolezzi e pregiudizi sociali.
Il mondo è formato da 1,6 milioni di donne in più rispetto agli uomini. Il futuro è dunque scritto in chiave rosa, ma se le donne corrono da sole l’emancipazione si blocca, e se non sono unite, come si può pretendere che vengano rispettate dall’altro sesso?