Il Papa partecipa agli Stati Generali della natalità e lascia il suo monito affinché si riesca a promuoverla con scelte politiche fattive che don diano adito a scorciatoie: “La natalità e l’accoglienza non vanno mai contrapposte – dice – perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella società”.
Il Pontefice coglie l’occasione per fare una digressione sulla felicità, soprattutto dei giovani: “Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, di accogliere, mentre una società infelice si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno, perché quando siamo tristi ci difendiamo, ci chiudiamo e percepiamo tutto come una minaccia”.
“In questo contesto di incertezza e fragilità, le giovani generazioni sperimentano più di tutti una sensazione di precarietà, per cui il domani sembra una montagna impossibile da scalare”, ha detto il Papa elencando alcuni problemi: “Difficoltà a trovare un lavoro stabile, difficoltà a mantenerlo, case dal costo proibitivo, affitti alle stelle e salari insufficienti sono problemi reali. Sono problemi che interpellano la politica, perché è sotto gli occhi di tutti che il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi”.