Caivano: le bugie con le gambe corte, qui o si cambia o si muore

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Caivano(NA). Enzo Falco, il sindaco sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, convoca ad agosto una conferenza stampa magari per continuare a spargere veleni e rancori contro chi ha candidato nelle sue liste e grazie a loro si è seduto su quella poltrona. Falco ha dimenticato perché è come ha battuto Antonio Angelino?

I cittadini sono stanchi delle polemiche e dei commissariamenti ed è inutile strumentalizzare e fare demagogia. I commissariamenti sono dovuti in primis proprio ai candidati a sindaco che per vincere le elezioni si caricano di tutto. Ed Enzo Falco è il simbolo di questo qualunquismo certificato dalla composizione delle sue liste. Per battere Antonio Angelino, l’ex sindaco imbarcó il Movimento Cinque Stelle, il Pd, la sinistra, i socialisti di sinistra, i socialisti di destra e i fedelissimi di Simone Monopoli, sindaco di destra, come Pippo Ponticelli, Mimmo Falco, Claudio Castaldo e scusate se dimentichiamo qualcuno del Terzo polo come Italia Viva di Francesco Emione. Un carrozzone scoppiato sin dalle prime settimane dopo la vittoria? Ve la ricordate la crisi e gli assessori cacciati e poi richiamati e poi che si rivoleva ancora cacciare?
Con questa accozzaglia, senza analizzare i flussi elettorali soprattutto in alcune sezioni del Parco Verde, Falco come da pronostico riuscì a battere Antonio Angelino ma è stato sfiduciato dopo meno di tre anni dalla sua maggioranza, implosa, scoppiata sin da subito, con valzer di assessori continui, cose dette e rimangiate, un teatrino di basso profilo che aveva una sola finalità: salvare il potere e quella poltrona. Inutile dire che il sindaco fosse sotto ricatto. Dicessero di chi e di cosa. Dei consiglieri? Facessero i nomi e pensassero a fare mea culpa perché quei consiglieri non sono caduti dal cielo ma nelle liste li ha messi Enzo Falco, li ha scelti lui ed è davvero ridicolo pensare che sono bravi tutti quando portano i voti a Falco e diventano cattivi quando decidono di mandare a casa Falco per la
Manifesta incapacità nel risolvere i problemi del territorio. Il doppiopesismo che può fare breccia tra pochi ignoranti non certo nella maggioranza del corpo elettorale e della borghesia illuminata che conosce fin troppo bene attori e valori.

Falco può dire la verità sul perché ha tolto Peluso dalla giunta? Quei due milioni di euro spesi per somme urgenze e affidamenti diretti per la manutenzione di strade che ancora oggi risultano devastate e dissestate, gridano vendetta. Quella è la cattiva politica che piace a Falco, che ha attuato Falco e che oggi dovrebbe indurlo nel silenzio totale o almeno a chiedere scusa alla città per come si sono comportati al Comune quei consiglieri e assessori che lui ha proposto, che lui ha candidato, che lui ha nominato.

Per tentare di restare in carica era pronto ad offrire poltrone a Forza Italia, a Gaetano Ponticelli. Nessuno lo sa ma nel giorno della sfiducia, gli emissari di Falco avevano un appuntamento a cena proprio col leader di Forza Italia magari per offrire incarichi e poltrone in modo da farlo desistere dalla sfiducia. Ponticelli non si è presentato alla cena per recarsi dal notaio. Ha preferito la coerenza al mercato delle vacche. Ma questo Falco non lo può dire, la verità non la può raccontare altrimenti dovrebbe certificare il suo totale fallimento politico, amministrativo ed anche di valori perché è poco dignitoso pensare di poter governare con tutti, da destra a sinistra, pur di restare in carica. Questo non è il bene del paese. Quindi Ponticelli era buono se consentiva a Falco di evitare la sfiducia. Diventa cattivo perché si è presentato dal notaio. La politica dei due forni che non incanta nessuno. Può solo strappare qualche risata.

Caivano fino a quando ci saranno queste persone con questi valori peggiorerà sempre di più. Ed è inutile che lanciate appelli alle persone perbene perché qui le persone perbene hanno provato a dare un contributo, ma sono state vittima di fango, di offese, di anonimato. Con queste regole, quante persone perbene scendono in campo? A quale prezzo? Non ne vale la pena e chi decide di farlo sa bene purtroppo del contesto melmoso che settori determinati della politica creano per impedire che le amministrazioni possano governare con serenità. O loro, o il cataclisma.

Questa è la verità che il centrosinistra non ammetterà mai. Un centrosinistra che in questa città sugli scioglimenti ha scritto pagine buie. Professionisti di “ammazza sindaci” ed oggi fingono di sconvolgersi di fronte ad un sindaco che ha messo insieme un’accozzglia ed è stato mandato a casa dalla sua stessa maggioranza.

Mai come questa volta Antonio Angelino, leader delle civiche di centro, è stato coerente ed ha rispettato il mandato elettorale. Non ha venduto i suoi consensi per portare a casa incarichi. Almeno in questo, nell’atteggiamento dell’opposizione, Caivano ha recuperato dignità e normalità. Nessun ribaltone, nessun salto della quaglia in nome di prebende e interessi personali. Il contrario avveniva in passato. Con Angelino in minoranza si è cominciato ad affermare anche a Caivano un principio di serietà sul chi vince governa, chi perde controlla. Se la maggioranza salta, come democrazia vuole, si va a casa. Al governo del paese ci si va con la legittimazione popolare. A Caivano non funzionava così. Da sempre professionisti dei ribaltoni. Angelino, i consiglieri comunali che ha eletto, e anche i moderati del centrodestra guidati da Ponticelli, finalmente, hanno preferito rinunciare alle prebende per non svendere la propria dignità politica. Non hanno svenduto la città e gli elettori. Potevano accettare gli incarichi che la maggioranza ha messo a disposizione per salvare Falco. Potevano salvare l’ex sindaco e portare a casa qualche risultato personale. Come qui è sempre accaduto. Invece per la prima volta nella storia hanno preferito salvare il paese da un’amministrazione nefasta, simbolo della conclamata continuità con chi l’ha preceduta.

Falco sta cercando da giorni di coprire la verità ma le bugie hanno le gambe corte. Alla lunga emerge il dibattito sui contenuti che lo vedrà, come accaduto in queste ore, soccombere sotto i colpi della verità. L’ex fascia tricolore sta facendo questo perché si vorrebbe ricandidare. E per farlo ha già inviato emissari in giro per il paese a trovare candidati e ancora una volta stanno pensando ai numeri, destra, sinistra, centro, terzo polo, comunisti, fascisti, socialisti, vanno bene tutti. Devono riempire le liste, fare numeri perché l’unica cosa certa è che non vogliono perdere il potere. Non hanno imparato la lezione, il Falco bis a capo dell’ accozzaglia bis. Per fare cosa? Per vincere e poi garantire un altro commissariamento a Caivano? Anche se la proposta del Falco bis ha già fatto andare su tutte le furie Francesco Emione,
Eterna aspirante candidato a sindaco che il centrosinistra non candiderà mai perché non lo considera all’altezza. Ancora una volta, lo porteranno fino alle elezioni, lui coltiverà la solita ventennale ambizione, e poi si dovrà candidare al consiglio comunale , che sia Falco il candidato a sindaco o un altro, perché, come è chiaro a tutti, né la sinistra, né il Pd, né la parte proveniente dal centrodestra, gli ex
Monopoliani per capirci, alleata della sinistra, considera Emione un possibile candidato a sindaco. La sinistra ha sempre gli stessi nomi: Falco, Mimmo Semplice e persone di quell’entourage. Con lo stesso schema, mettere nelle liste di tutto pur di diventare competitivi. Non riusciranno a governare, per loro è un dettaglio. E quando lo hanno fatto, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Rifiuti, degrado, vivibilità zero.

C’è una alternativa? Si, c’è. E lo hanno dimostrato tre anni fa alle elezioni e pure all’opposizione. La domanda è un’altra, i cittadini vogliono davvero cambiare oppure si lamentano sempre ma nell’Iran voteranno sempre per le stesse persone condizionati da motivi esterni? Ai posteri l’ardua sentenza.

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