Una famiglia unita dalla stessa passione: il cinema. A Venezia 80 sfilano sul red carpet Sergio e Pietro Castellitto, rispettivamente padre e figlio. Ma non finisce qui! Con loro alla mostra internazionale del cinema c’è anche Cesare Castellitto, fratello di Sergio e zio di Pietro.
Insieme mostrano ‘Enea’, il volto di Roma oggi, borghese sì, ma troppo complicata, anzi, in decadenza.
Pietro, figlio d’arte, ha scritto e diretto la pellicola presentata in anteprima nazionale. Sceneggiatore già premiato nel 2020 con il film ‘I Predatori’, David di Donatello come regista esordiente, il giovane Castellitto fa muovere la macchina da presa su due amici intenti a destreggiarsi tra discoteche e famiglie difficili.
Sergio e Cesare sono padre e zio anche nella finzione cinematografica, calandosi così in ruoli aderenti alla loro realtà familiare vissuta con Pietro.
“Girare con mio padre è stato un modo per conoscersi meglio. Quando gli detto del provino mi ha detto no, senza mandarmi a quel paese. Era un margine di trattativa perchè il mio sarebbe stato il suo centesimo film”, dichiara Pietro alla stampa.
Sergio Castellitto, padre ed attore, dal canto suo mostra fierezza: “La cosa che mi ha appassionato è stato il sentimento che Pietro ha messo in due stagioni della vita: giovinezza e vecchiaia”. Il tutto messo in evidenza dalla scelta delle musiche: Spiagge di Renato Zero, Maledetta primavera di Loretta Goggi, insieme agli inediti scritti da Niccolò Contessa.
Il film prodotto da Lorenzo mieli e Luca Guadagnino mette a confronto due giovani appassionati rispettivamente di aviazione e tennis. Fanno parte della Roma bene e spacciano droga. Nella tristezza di una vita data alla malavita emerge il fallimento dei genitori, come da spaccato dei nostri tempi, tanto che Sergio sentenzia: “In Enea il fulcro sono le persone che cercano la felicità”.