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Caivano e Don Patriciello al centro della cronaca e della politica italiana. Dopo gli ultimi spari, che hanno firmato la volontà di non resa della camorra alla tentata repressione della stessa nel Parco Verde di Caivano, viene rafforzata la scorta a don Maurizio Patriciello, parroco del quartiere a rischio.

Il comune di 35.000 abitanti, parte della città metropolitana di Napoli, viene preso di mira da giovani in sella alla loro moto con volto coperto, che sparano nel quartiere e commettono crimini anche nei paesi limitrofi, con lo stesso modus operandi.

Il dramma è che si servono di armi pesanti per seminare il terrore, proprio come avvenuto tre giorni fa a Caivano, in piena notte.

La denuncia di Don Patriciello, già precedentemente sotto scorta per minacce ricevute, diventa incalzante sui social: “Secondo me i topi si sentono stanati, dopo aver ballato per anni e anni senza il gatto. La camorra ha capito che qualcosa di serio e di importante sta avvenendo”.

Il governo ha disposto un incremento del 20% di presenza di forze dell’ordine a Caivano, prevedendo anche un aumento di agenti presso il commissariato di polizia di Afragola e alla tenenza della Guardia di finanza a Frattamaggiore.

“Se dicessi che non ho paura sarei un buffone. Sto sotto scorta, i miei angeli custodi mi aiutano, poi sarà quello che Dio vorrà”, dichiara il parroco.

Ha paura Don Patriciello e lo ammette con molta dignità, ma ha fiducia in ciò che accadrà dopo la vista e le promesse fatte dalla premier alla città di Caivano.

Tags : caivanocontrasto camorracronacaScorta Don Murizio Patriciello
Pina Stendardo

The author Pina Stendardo

Giornalista attenta ai fermenti quotidiani, raccontati con umanità. Convinta che scrivere sia un atto d’amore e responsabilità, ama divulgare il bello dell’Arte e del sociale, proponendo una narrazione alternativa sullo spaccato culturale.

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