Il giorno dell’ultimo saluto a Giulia Cecchettin è arrivato. In 8 mila si sono radunati fuori la basilica di Santa Giustina dove la vittima di Filippo Turetta raccoglie l’abbraccio dei suoi concittadini. Presenti ai funerali anche il ministro alla Giustizia Carlo Nordio, il presidente della Regione Luca Zaia, molti sindaci in rappresentanza delle loro comunità.
“Il sorriso di Giulia mancherà“, commenta Monsignor Claudio Cipolla, “mancherà a tutta la sua famiglia; mancherà agli amici ma anche a tutti noi perché il suo viso ci è divenuto caro”.
Il vescovo di Padova che presiede la celebrazione, parla di amarezza per questo femminicidio. Si rivolge ai tanti giovani presenti alle esequie e a loro dà un monito: “Amare di più ed amare meglio”.
“Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità”, continua Monsignor Cipolla.
Il suo è un invito a difendere la vita nelle piazze e a custodire i progetti dei giovani; quei progetti che per Giulia sono stati barbaramente infranti.
Le parole rivolte al papà Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide, sono toccanti e sentite. La rabbia collettiva è palpabile nel silenzio che accompagna l’omelia che pone l’accento sul desiderio di trasformare il dolore in impegno nel rispetto della persona e della vita.