Trentacinque minuti di dialogo tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ed il presidente israeliano Isaac Herzog. A Gerusalemme il governo italiano perora la causa palestinese, per salvaguardare la vita dei civili messa in ginocchio durante le operazioni militari.
La missione del vice presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri in Israele è chiara.
Dal 7 ottobre, data dell’apertura dei conflitti a Gaza, l’Italia porta avanti la sua azione di lotta al terrorismo. Si invitano infatti, entrambe le compagini israeliani e palestinesi, ad individuare un percorso politico per evitare l’allargamento del conflitto nella regione.
La “formula” proposta è quella del “due popoli, due Stati”, rende noto Tajani, cha ha anche parlato di tutela dei cristiani, sia a Gaza, sia in Cisgiordania.
Il confronto di idee tra le compagini, passerà attraverso ulteriori incontri In Israele. Tajani attende di parlare al Primo Ministro Netanyahu, al ministro degli Esteri Israel Katz e al membro del “gabinetto di guerra” Benny Gantz.
Sul tavolo delle argomentazioni, le richieste ricevute ieri a Beirut dal governo libanese con la dirigenza israeliana.
A Tajani è stato chiesto di farsi portavoce delle esigenze nel Sud del Libano, in cui è importante mantenere una distanza di sicurezza fra l’esercito di Israele e le formazioni militari di Hezbollah.
Focus attivo sul negoziato da portare avanti, nonostante gli eventi bellici a Gaza. La sola alternativa auspicata è la pace, “da avviare immediatamente”.
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