È stato siglato il 15 novembre 2023 e si attende che entri in vigore entro quest’anno. Si tratta di un parteneriato tra l’Unione Europea e 48 paesi africani, siglato in un’alleanza che prende il nome di accordo di Samoa.
Coinvolge 48 paesi africani nelle relazioni giuridico – politiche con l’Unione europea; per un totale di 79 paesi coinvolti.
L’intento è quello di operare un cambiamento nel mondo che coinvolga il continente africano, liberandolo dagli stereotipi lontani.
Produzione di materie rare fondamentali, gender gap, cambiamento climatico, sono i punti focali che mettono in collegamento Stati o regioni dell’Africa con l’Europa.
Gli obiettivi stabiliti dall’accordo sono già stati accettati da tutti i paesi europei, che puntano alla decarbonizzazione, alla presenza di donne nel mondo del lavoro, al reperimento di 34 materiali strategici fondamentali per l’innovazione secondo l’Unione Europea, disponibili in 17 terre rare africane.
Ma l’Unione Europea punta con questo accordo anche alla riduzione della povertà in Africa che coinvolge 400 milioni di persone, cui intende garantire l’accesso a servizi sociali e sanitari di base.
Attraverso partnership industriali e commerciali, abolendo per il 98% anche dazi doganali, si desidera contemporaneamente, rafforzare legami economici con il Sudafrica.
Bisogna sottolineare che nel 2022 i Paesi Ue hanno importato dal Sudafrica circa 30 miliardi di euro, esportando in questo territorio quasi 27 miliardi di euro di beni di loro pertinenza.
Questo accordo inoltre, arriva dopo la firma nel 2000 dell’accordo di Cotonou, previsto per sostituire la Convenzione di Lomé del 1975, al fine di ridurre povertà in Africa, favorendo un’integrazione dei suoi paesi nell’economia mondiale.
Acclarato che l’Africa gode di materie fondamentali per l’innovazione digitale ed ambientale, la partita aperta con le grandi potenze mondiali gravitanti intorno ad Usa e Russia, oltre che Cina e paesi arabi, intende dare all’Africa il suo valore economico-giuridico.
Ma l’accordo di Samoa punta soprattutto a creare sviluppo sociale e sicurezza per la migrazione, oltre che a garantire la pace.