Continuano le discussioni sulla settimana lavorativa corta di quattro giorni. Questa volta a parlarne è il premier francese Gariel Attal che ha proposto una settimana “cortissima” per venire in contro alle esigenze dei genitori e, in particolare, di quelli divorziati. Il premier francese aveva già sperimentato la settimana corta di quattro giorni, senza riduzione dell’orario di lavoro, nella sua amministrazione quando era al ministero dei Conti Pubblici e tornerà sull’argomento il 27 marzo durante il seminario governativo sul mondo del lavoro.
Attal, infatti, ha dichiarato che sta seriamente considerando diversi modi per venire in contro per rendere la vita dei genitori divorziati più semplice.
Ridurre il numero di giorni e l’introduzione di settimane “differenziate” che comprendono quattro giorni lavorativi per i genitori divorziati quando è il loro turno di occuparsi dei figli, consentirebbe maggior flessibilità e renderebbe più semplice programmare i giorni da trascorrere insieme al proprio figlio.
In Francia, inoltre, il 45% dei matrimoni si sono conclusi con un divorzio e oltre 1,6 milioni di minori vivono in famiglie ricomposte che sono circa l’8%.
Quella di Attal, figlio di genitori divorziati, potrebbe essere dunque una proposta molto interessante anche nell’ottica dell’emancipazione femminile.
Al gennaio 2023, intanto, solo il 5% delle aziende francesi dà ai dipendenti la possibilità di lavorare 4 giorni alla settimana. La riduzione degli orari lavorativi è una battaglia portata avanti anche dai sindacati che chiedono un passaggio dalle 35 ore settimanali attuali a 32 manovra che, oltretutto, consentirebbe anche di assumere nuovi dipendenti.