Il mercato del lavoro in Italia mostra due velocità: da una parte il Nord, dove il ritmo è vivace e si registra un numero crescente di posti di lavoro disponibili, dall’altra il Sud, dove il tasso di disoccupazione rimane ancora troppo alto e le opportunità lavorative scarseggiano.
A trainare il mercato del lavoro, dunque, sono le regioni del Nord, in particolare la Lombardia, che si conferma la locomotiva economica del Paese. Secondo l’ultimo report di AGI, in Lombardia la qualità del lavoro e il benessere aziendale sono i più alti d’Italia. Seguono la provincia autonoma di Bolzano e il Veneto, mentre appena fuori dal podio troviamo la provincia autonoma di Trento, il Piemonte e la Valle d’Aosta.
In queste regioni, il processo di miglioramento del benessere aziendale, soprattutto nelle PMI, è in corso da qualche anno. Le aziende investono sempre di più nella formazione dei dipendenti e nel miglioramento delle condizioni di lavoro, fattori che rendono il lavoro più attraente e contribuiscono a ridurre il turnover.
La situazione al sud
Al contrario, il Sud continua a fare i conti con un tasso di disoccupazione elevato e una carenza di opportunità lavorative. In Sicilia, ad esempio, il 43% dei posti di lavoro è vacante perché mancano candidati qualificati. Questo dato evidenzia il divario tra le competenze richieste dalle aziende e quelle possedute dai lavoratori, un divario che rischia di allargarsi ulteriormente se non si interviene con politiche mirate alla formazione e all’orientamento professionale.
Nonostante il miglioramento del mercato del lavoro nel Nord, la fuga dal posto fisso prosegue. Sono sempre di più i lavoratori che scelgono di abbandonare un impiego sicuro per mettersi in proprio o per cercare un lavoro più gratificante. Questo fenomeno è favorito dalla crescita dell’economia digitale, che ha creato nuove opportunità di lavoro in settori come l’e-commerce, il web marketing e il social media management.