I ministri della Cultura dell’Unione Europea, riuniti a Bruxelles, hanno sollecitato l’adozione di misure volte a promuovere un comportamento responsabile da parte degli influencer sui social network e lo sviluppo di organismi o meccanismi di autoregolamentazione della loro attività, che potrebbero includere l’adozione di un codice etico.
L’obiettivo è quello di garantire che gli influencer rispettino le normative vigenti online e di contrastare la diffusione di disinformazione, incitamento all’odio e altri contenuti dannosi. I ministri hanno espresso particolare preoccupazione per l’impatto che tali contenuti possono avere sui minori e chiesto una regolamentazione anche per il sempre maggior numero di influencer minori su cui vige la tutela dei genitori.
“Gli europei trascorrono più tempo online, il che significa che gli influencer che creano contenuti per i social media hanno un impatto più grande che mai sul modo in cui percepiamo e comprendiamo il mondo”, ha affermato il ministro belga (presidente di turno dell’Ue) della Gioventù e dei media, Benjamin Dalle.
La richiesta dei ministri Ue arriva in un momento di crescente attenzione al ruolo degli influencer sui social media. Negli ultimi anni, è aumentato il numero di influencer che hanno utilizzato la loro piattaforma per promuovere prodotti, idee e opinioni. Tuttavia, è anche cresciuto il numero di casi di influencer che hanno utilizzato la loro piattaforma per diffondere contenuti dannosi o fuorvianti.
La Commissione europea ha già avviato alcune iniziative per affrontare il problema della disinformazione online. Nel 2021, infatti, la Commissione ha adottato il Piano d’azione per la democrazia europea, che include misure per contrastare la diffusione di disinformazione online. La Commissione ha, inoltre, proposto il Regolamento per il servizio digitale unico, che mira a rafforzare la responsabilità delle piattaforme online per i contenuti che vengono pubblicati sulle loro piattaforme.