


Abiti con carta riciclata dedicati al mondo sposa. L’idea è della stilista ucraina Asya Kozina che disegna modelli originali con linee geometriche ispirate al cubismo. La volontà è quella di contrastare lo spreco del materiale su cui scriviamo, inventando una linea di vestiti da nozze che le sono valsi il soprannome di “fata di carta”.
Gli abiti sono infatti delicati ed il loro materiale, la carta, sprecata con cifre di 125 chili l’anno in Europa, viene riutilizzata per creazioni ispirate alla fiaba e al mondo naturale.
Copricapi barocchi e parrucche completano le creazioni da sposa tradizionali ed etniche. Ha 40 anni e la passione per la storia del costume si traduce in reinterpretazioni delle culture, con un focus particolare dedicato ai “grattacieli sulla testa” che sormontano le sue creazioni scultoree.
In un recente progetto condiviso con Dimitry Kozin, Asya si è avvicinata alla scultura di carta contemporanea. Si supera così il concetto di origami e alla carta si dà il valore del ricamo ad uncinetto che al plasmato storico offre simbolismo e riappropriazione di valore.
Il risultato è una carrellata luminosa e totalmente bianca di bellezza eterea, particolare, che alla testa della donna affida il suo più grande significato, rendendola protagonista di ogni epoca con un valore doppiamente etico.