Una lista costituita da tecnici competenti nelle materie in cui si decide in Europa, è la promessa di Carlo Calenda, leader di Azione, candidato come capolista di ‘Siamo Europei’ in 4 circoscrizioni, per le elezioni dell’8 e 9 giugno prossimo.
Dieci i punti programmatici che riguardano la sua squadra in corsa per un continente che vuole diventare grande potenza partendo da risorse da destinare al sistema sanitario nazionale, con focus sull’esecutività del green deal e della difesa europea.
Priorità data al sostegno ucraino con finanziamenti per contrastare l’aggressione russa. Da qui parte l’idea di Calenda di una politica estera europea strutturata e fondata sulla cooperazione in aree di crisi come i Balcani, l’Africa ed il Medio Oriente, contrastando l’integralismo islamico, isolando gli Stati che sono attivi nel portare scompiglio. Si sposa dunque la linea di una difesa con forze armate europee. Riteniamo che questa iniziativa rappresenti il primo concreto passo verso gli Stati Uniti d’Europa, competitiva con la compagine statunitense.
In campo economico si ipotizza l’istituzione di un Commissario alla Difesa impegnato nella gestione di fondi e programmi europei perseguendo una maggiore autonomia strategica aderente agli obiettivi della NATO.
Anche Azione desidera maggiore potere legislativo per il Parlamento europeo, eliminando così il voto all’unanimità nell’ambito del Consiglio, con spostamento dei poteri di emergenza, in caso di crisi, a favore del Consiglio alla Commissione.
Il claim è “tolleranza zero” rispetto a ogni violazione dello Stato di diritto che dovrà avere una scadenza di vaglio della durata di sei mesi.
Riguardo la transizione ambientale si auspica una intera riforma del “Green deal”, con sostegno normativo e finanziario per tutte le tecnologie a bassa emissione, incluso il nucleare.
La politica industriale comune dovrà armonizzare le aliquote fiscali e le basi imponibili sulla tassazione degli utili e delle imprese, riprendendo un accordo commerciale con gli Stati Uniti.
Istruzione, sanità, parità di genere, demografia e variazione di età di accesso ai social sono considerate urgenze sociali; per questo la lista di Calenda rilancia un PNRR dedicato ai diritti sociali. L’uguaglianza economica e di istruzione sono due pilastri su cui fondare il futuro di un’Europa più equa e democratica incentrata anche sulla formazione permanente dei lavoratori e su un welfare 4.0 che comprenda anche il sussidio di disoccupazione europeo e un “Erasmus plus” accessibile a tutti gli studenti europei.
Altra novità è il “Migration compact” che punta su più aiuti assicurati per lo sviluppo infrastrutturale, economico, culturale e della sanità in Africa, nell’ottica sì dell’accoglienza, ma anche della redistribuzione degli accessi selettivi incentrati su un controllo Ue delle frontiere che demanda alla Commissione europea la gestione degli accordi di rimpatrio con i Paesi terzi.