Il Consiglio dei Ministri ha approvato in soli 20 minuti, nella giornata di ieri, il ddl Giustizia incentrato sulla separazione delle carriere nella magistratura. Soddisfazione per la premier Giorgia Meloni che ha affidato ad un messaggio social il suo compiacimento: “Oggi il governo italiano ha rispettato un altro impegno preso con gli italiani per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente“.
Meloni parla di coraggio nel presentare la riforma costituzionale attesa da decenni e di determinazione nel portare avanti dopo 30 anni, un risultato epocale e dovuto.
La separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri era il punto cruciale da discutere per capire chi in futuro dovrà giudicare i cittadini e chi invece dovrà muovere loro accuse.
Altra novità riguarda la selezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura, chiamata a decidere sui concorsi, carriere, trasferimenti e condotte disciplinari dei giudici. Entrambe le misure renderanno più indipendente il lavoro dei magistrati che non dovranno da adesso in poi, piegarsi alla logica delle dinamiche politiche. I componenti del CSM saranno inoltre selezionati per sorteggio, con modalità stabilite dalla legge.
Le disposizioni assunte dal Ddl intendono ridurre tempi e costi della giustizia con i suoi processi, semplificando così i procedimenti giudiziari. Via libera anche all’uso di tecnologie avanzate per snellire la burocrazia, e alla promozione della mediazione come modalità alternativa per risolvere i conflitti.
Il Consiglio dei Ministri ha inteso con la riforma epocale del 29 maggio, garantire un nuovo concetto di giustizia più efficiente e accessibile a tutti, qualitativamente osservante della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.