Le elezioni amministrative del Paese invertono la rotta rispetto al voto europeo. Nell’intero pomeriggio del 10 giugno, sono state infatti scrutinate tutte le sezioni dei Comuni chiamati alle urne per il rinnovo dei Consigli.
Si è votato in 29 capoluoghi di provincia, con una affluenza maggiore rispetto al voto affidato alle europee. Raggiunto il 62,61%, anche se rispetto alla media, si è assistito ad un decremento di elettori del -5,01% rispetto al passato.
Il timone viene affidato in prevalenza al centrosinistra che vince 10-6 il primo turno. La coalizione Pd stravince rispetto al centrodestra a Cagliari e Pavia, dove nella precedente amministrazione esisteva invece la destra.
Si guadagna anche Sassari, rinnovando il consenso nei comuni di Bergamo, Cesena, Livorno, Modena, Pesaro, Prato, Reggio Emilia.
Il centrodestra porta a casa la sua riconquista a Campobasso, sottraendo voti al M5S che qui primeggiava. Si riconferma invece ad Ascoli Piceno, Biella, Ferrara, Forlì, Pescara.
Domina invece nella Regione Piemonte in cui viene eletto Presidente Alberto Cirio. La coalizione di destra mantiene il potere in 14 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto. Il centrosinistra governa in 6 regioni: Campania, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta.
Letteralmente spaccati in due invece, sono i Comuni di Perugia, Potenza, Urbino, Vercelli, Bari, Cremona, Firenze, Caltanissetta, Vibo Valentia e Lecce, che andranno al ballottaggio il 23 e 24 giugno.
Stessa sorte, ma tra centrosinistra e liste civiche, toccherà ai Comuni di Verbania e Avellino. Il ballottaggio tra centrodestra e M5s deciderà invece, il sindaco di Rovigo.