Sarà presentato online lunedì 24 giugno, sui canali social di Opera Indomita, progetto di scrittura creativa amatoriale e senza scopo di lucro, il libro “Generazione Z, aspettative e realtà di giovani in crisi”.
Il libro, nato da una proficua sinergia tra le volontarie del Servizio Civile Universale 2023/2024, progetto Informazione e associazione Expoitaly presso il comune di Carbonara di Nola a Napoli e l’operatore locale di progetto Pietro Damiano, raccoglie 15 racconti realizzati da autrici della Gen Z che indagano su alcuni temi caldi della nostra contemporaneità. Nel libro, infatti, si parlerà di Chiesa e giovani, omosessualità e adozione, di ragazze madri, di imprenditoria giovanile, di maternità surrogata, di fuga di cervelli e di tanti altre tematiche che spesso dividono le vecchie dalle nuove generazioni.
Il testo, a cura delle volontarie Giusi Guadagno, Margherita Prevete e Morena Barone, ha come obiettivo quello di creare un punto di contatto con la generazione precedente attraverso la trattazione di tematiche importanti volte a dimostrare quanto i giovani d’oggi siano in realtà volenterosi, capaci e consapevoli dell’importanza del passato per guardare al futuro.
Il Servizio Civile, infatti, oltre ad introdurre i giovani nel mondo del lavoro, offre loro anche un’esperienza concreta e di contatto con la generazione precedente.
“Questa generazione, che è pienamente digitale, appare una generazione più pragmatica, avvezza al fare, al creare, con la volontà di lasciare il segno. Peculiarità queste che determinano un approccio diverso e più incisivo alla realtà. Il testo che Giusi, Margherita e Morena ci lasciano, assieme ad altri ragazzi, rappresenta fortemente quello che stiamo dicendo e cioè che questi giovani hanno tanto entusiasmo, volontà di partecipare alla vita della loro comunità, perché vogliono incidere positivamente sul loro futuro e sul futuro del loro Paese” – scrive nell’introduzione il sindaco di Carbonara di Nola Antonio Iannicelli.
Generazione Z: un ponte tra passato e futuro
La Generazione Z, dunque, non rinnega affatto il passato e attraverso le storie e la storia del proprio paese, della gente comune, le giovani autrici attraversano il passato per entrare nel presente dalla porta principale che solo l’esperienza dei più grandi può indicare. È proprio questo il motivo che ha spinto le tre volontarie a rimboccarsi le maniche per creare qualcosa che lasciasse il segno, una piccola eredità del loro anno di lavoro che facesse riflettere creando un ponte tra passato e futuro.
“Generazione Z”, però, è anche un monito per tutti coloro che sono inclini a stereotipi e pregiudizi sui più giovani: per comprendere, infatti, questa nuova generazione altro non bisogna fare che cercare di osservare il mondo attraverso i loro occhi.