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Cronaca

Lutto cittadino e fiaccolata per Giulia Cecchettin. Finalmente l’arresto di Turetta

Domenica mesta per l’Italia intera. Due comunità si uniranno oggi in segno di cordoglio per il femminicidio di Giulia Cecchettin, 22 anni.

Il sindaco di Vigonovo Luca Martello ha proclamato il lutto cittadino ed organizzato insieme al sindaco di Saonara una fiaccolata per Giulia, che si terrà oggi alle ore 19 a Vigonovo.

Il dolore del padre di Giulia, Gino Cecchettin è forte, come quello che tutti noi italiani, indignati, possiamo immaginare. Si scatena al solo pensiero che un ragazzetto apparentemente innocuo possa aver addirittura infierito sul corpo agonizzante di una fidanzatina che diceva di amare. L’Italia intera ha perso una figlia, una nipote, una cugina, un’amica.

La ricerca della coppia nei giorni scorsi, aveva già fatto profilare l’inevitabile. Ormai i segnali dell’uomo violento li conosciamo tutti. La cronaca ci ha educato a pensare al peggio e quel fidanzatino ossessivo, che addirittura pretendeva Giulia lo attendesse per laurearsi, e che la controllava con App scaricate per non perderne le tracce, non ha disatteso le intuizioni collettive.

Mentre si attende l’autopsia sul corpo di Giulia, sappiamo che oltre ad essere stata scaraventata da 1.000 metri di altitudine in fondo a un dirupo, a cinquanta metri dalla sede stradale, è stata presa a calci, caricata sanguinante in auto e poi ferita con arma da taglio al collo e alla testa, oltre che a braccia, mani.

Lo studente di ingegneria Filippo Turetta, l’assassino, è stato arrestato in Germania, vicino Lipsia. Sarebbe stato bloccato a bordo della sua auto sull’autostrada A9, all’altezza della cittadina di Bud Durremberg e adesso si troverebbe in un ufficio della polizia tedesca.

La conferma arriva anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Ringrazio gli inquirenti per il lavoro che ha portato all’arresto di Filippo Turetta in Germania”.

Mentre nella sua freddezza il 22enne se l’era data a gambe levate, un padre ed una sorella stanno vivendo l’inferno in terra. Il papà di Giulia ha affidato ad un post social il suo sfogo: “L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non picchia, non urla, non uccide, Amore mio mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”.

I Ris di Parma hanno lavorato fino alle ore 21 di sabato 18 novembre per dare alla famiglia di Giulia delle risposte. Turetta era stato rintracciato in Austria e sia il procuratore di Venezia Bruno Cherchi, che i genitori e il parroco, avevano lanciato appelli all’assassino per costituirsi.

Fa tenerezza la sorella di Giulia che raccogliendo un briciolo di forza per reagire, le scrive sui social “Rest In Power. I love you”. Giulia è la donna numero 105 uccisa nel nostro Paese, un luogo dove sembra che il sensazionalismo della cronaca istighi ormai altri uomini a fare peggio, senza farli desistere; un luogo dove le pene non sono ancora abbastanza per far desistere il “maschio violento” dal commettere omicidi colposi e premeditati.

Giulia è la goccia che rende colmo il vaso della sopportazione per tutte noi donne, stanche di dover convivere con la paura, impreparate a saper gestire chi è pericoloso per la nostra vita e libertà. Restando in attesa di una mossa della politica in senso reale e non demagogico sull’argomento, auspichiamo una educazione psicologico-emotiva per uomini e donne, affinchè impariamo a convivere insieme, nel rispetto dell’amore.

Tags : cronacafemminicidioGiulia CecchettinVigonovo
Pina Stendardo

The author Pina Stendardo

Giornalista attenta ai fermenti quotidiani, raccontati con umanità. Convinta che scrivere sia un atto d’amore e responsabilità, ama divulgare il bello dell’Arte e del sociale, proponendo una narrazione alternativa sullo spaccato culturale.

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