Vedono solo gli occhi che sono pronti a vedere; quelli che non dimenticano il colore delle sfumature a cui danno odore, sapore, sensazione. Sentono le persone che riescono a fotografare il passato e il presente senza nasconderne la veridicità sotto la coltre chiassosa della massificazione forzatamente festante. Eduardo De Filippo in Napoli Milionaria ce lo ricorda attraverso la regia di Luca Miniero e dá colpetti sulla spalla allo spettatore che ammirato sta davanti alla tv a sentire ed ascoltare un messaggio che resta attuale per una gran parte del mondo in guerra.
Su Rai1 va in scena la vita con la maiuscola ed il desiderio di far comprendere che l’umanità deve riunirsi dietro la famigerata frase ‘addá passa’ a’ nuttata’.
Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera, insieme a Michele Venitucci, Andrea Solimena, Carolina Rapillo, Nunzia Schiano, Vincenzo Nemolato, Maria Bolignano, ci ricordano la grandezza e bellezza della prosa eduardiana. L’interpretazione di Gallo è un monumento all’Arte recitata. Figlio di Melpomene, esercitando memoria e potenza, Massimiliano è intenso e commovente nella sua recitazione. Coinvolge, empatizza e lascia empatizzare con la sua presenza scenica. Accompagna la battuta con profondità ed insieme a Vanessa Scalera, scava nei minimi significati di ogni parola eduardiana.
I due attori traslitterano il teatro in tv come amanuensi della migliore parola da tramandare e interpretare. Danno attualità ad un testo del 1945; lo magnificano educando il pubblico ad amare e rispettare la memoria della storia e del teatro che fu. Massimiliano Gallo nei panni di Gennaro parla anche in silenzio e con le sue espressioni fa accadere tutto. “I soldi non fanno miracoli”, fa recitare Eduardo, e Gallo insieme a Scalera lo sottolineano con la loro mimesi.
Questo ulteriore tassello firmato da Rai fiction sul teatro di Eduardo educa e rinverdisce il senso delle cose importanti. Fornisce il ritratto del senso di giustizia e di bontà vera quando cristallizza il momento della consegna della penicillina a Donna Amalia, datagli dal ragioniere a cui la stessa donna aveva sottratto tutto con la ‘mano contrabbandiera’.
L’evento televisivo è un trionfo che si palesa tale sin dagli esordi della serata ad esso dedicato. L’andatura, la risolutezza, la battuta misuratamente potente, la napoletanitá onesta. È bastato il solo incipit di Napoli milionaria per far riasserire che solo Massimiliano Gallo può reinterpretare Eduardo in modo fedele e fervente insieme. “O’ core addá sbattere”, scrive Eduardo e questa piéce ci ha fatto battere letteralmente il cuore ritraendo un padre ed un uomo onesto che De Filippo ha voluto immortalare e Gallo ha sapientemente ricostruito.