Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nell’anno delle elezioni americane, ha firmato la sua proposta di bilancio per il 2025 in cui emergono le linee direttrici sulle quali l’amministratore punta per il futuro.
Aumento delle tasse alle grandi corporation e ai ricchi, aumento della tassazione sui guadagni a Wall Street, e impiego delle nuove risorse per abbassare i costi delle cure e quelli dell’edilizia popolare.
La concentrazione della ricchezza, quindi, dovrebbe smettere di essere addensata in poche mani e gli investimenti nel sociale dovrebbero essere maggiori.
I tremila miliardi di dollari, che dovrebbero provenire dall’extragettito, verrebbero impiegati per abbassare il debito pubblico nel prossimo decennio.
Tra gli obiettivi di Biden anche quello di alzare la minimum tax per le corporation miliardarie dal 15 al 21 per cento, e raddoppiare quelle sui ricavi dall’estero delle multinazionali americane. Tale misura punta a penalizzare chi decide di aprire stabilimenti all’estero a discapito del mercato del lavoro interno.
Obiettivo anche quello di calmierare il prezzo di alcuni farmaci in primis la costosa insulina.
Il piano di governo di Biden, che tocca tasti importanti e sensibili per la comunità che si troverà a dover andare alle urne, si scontrerà sicuramente con l’opposizione dei repubblicani contraria ad aumentare la spesa sociale a fronte di tagli per le classi alte.
Biden dovrà, dunque, convogliare la rabbia degli americani contro i Repubblicani e, come sostiene il senatore indipendente Bernie Sanders, utilizzare la rabbia sociale e l’insoddisfazione come unica moneta di scambio per cercare di battere Trump.