Era il 10 giugno 1981 quando Alfredino Rampi, un bambino di soli 6 anni, cadde accidentalmente in un pozzo artesiano a Vermicino, frazione di Frascati. Per quasi tre giorni, l’Italia intera si strinse intorno al piccolo Alfredo e ai suoi soccorritori, seguendo con angoscia le speranze e i tentativi di salvarlo.
Erano circa le 19:00 quando Alfredo, mentre giocava con gli altri bambini, si allontanò da casa. Poco dopo, i genitori, non vedendolo tornare, iniziarono a cercarlo. Lo trovarono poco dopo, incastrato a 36 metri di profondità in un pozzo artesiano largo appena 30 centimetri. I vigili del fuoco arrivarono sul posto e tentarono il primo soccorso calando una telecamera per monitorare il bambino e fornendogli ossigeno.
Nelle 54 ore successive, si susseguirono tentativi di salvataggio sempre più complessi e disperati. Vennero mobilitate squadre di speleologi, ingegneri e persino un robot. Si tentò di allargare il pozzo, di calare mini-gru, di far scivolare giù un tubo per far risalire il bambino. Ma tutte le manovre si rivelarono vane.
Alle 3:30 del 13 giugno 1981, dopo 60 ore di agonia, Alfredino muore. La notizia sconvolse l’Italia. I funerali del piccolo si svolsero a Roma, tra la commozione generale. La tragedia di Vermicino è diventata un simbolo dell’impotenza umana di fronte al destino, ma anche della straordinaria capacità di solidarietà e partecipazione che unì il Paese.
L’eredità di Alfredino
A distanza di oltre quarant’anni, la storia di Alfredino Rampi continua a suscitare emozioni e riflessioni. La tragedia di Vermicino ha segnato un punto di svolta nella storia del soccorso in Italia, spingendo a migliorare le tecniche e le procedure di intervento in situazioni di emergenza. Ma soprattutto, ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, come monito a non dimenticare mai la fragilità della vita e il valore di ogni singolo essere umano.
La vicenda di Alfredino Rampi ha avuto un impatto profondo anche sulla cultura e sull’arte italiana. Numerose opere letterarie, cinematografiche e televisive si sono ispirate alla tragedia, contribuendo a mantenere viva la memoria di Alfredino e a riflettere sui temi del dolore, della perdita e della speranza.