Aborto, Papa Francesco e polemiche. La seconda giornata del vertice G7 ha visto la presidente Consiglio Giorgia Meloni storcere il naso rispetto alle posizioni del presidente francese Emmanuel Macron. Il tema dell’ ‘aborto’ dovrebbe rientrare nel summit alla fine dei lavori, non alla presenza del Papa atteso oggi.
Meloni giudica la polemica sull’aborto pretestuosa. Poi sottolinea che le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali si è già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l’aborto sia ‘sicuro e legale’.
La lettura della prima giornata di lavoro a Fasano vede intervenire perfino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in proposito stabilisce: “Antichi fantasmi sono riapparsi e il linguaggio della cooperazione, e della costruzione di regole di convivenza internazionali rispettose dei popoli, viene messo a dura prova, lasciando il posto a crescenti tensioni geopolitiche, quando, purtroppo, non a conflitti”.
Il Capo di Stato non riesce a prescindere dal pericolo di neo imperialismi. Attribuisce alla questione russa una forte responsabilità sugli equilibri geopolitici a rischio ed effettivamente mutati: “Il 24 febbraio del 2022 la Federazione Russa si è assunta la responsabilità storica di riportare la guerra in Europa in un pericoloso tentativo di revanche neo-imperiale che contraddice tutti i passi avanti realizzati nel continente sin dalla Conferenza di Helsinki del 1975. Una svolta che non si può fingere di ignorare o sottovalutare come insegna la storia del ‘900. Sostenendo la indipendenza dell’Ucraina, difendiamo principi generali di convivenza fra le nazioni, sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la sicurezza, la prosperità dei nostri popoli nonché lo sviluppo e il ruolo crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della storia”.
Questo discorso evidenzia la sola urgenza prioritaria di cui il G7 deve occuparsi: la pace, lasciando in secondo piano le varie polemiche sull’aborto “montate come panna” a detta della premier, al solo fine di strumentalizzare anche il vertice di Fasano.