L’hanno definita la nuova rivoluzione francese e in effetti lo è perché la gente è scesa in piazza nei giorni scorsi, rivendicando un no all’affermazione di un governo di destra denominato “fascista”. La certezza del risultato elettorale francese è che i suoi cittadini preferiscono la sinistra.
L’affluenza copiosa che ha superato addirittura i dati del 1980 con quasi il 60% di votanti alle urne, è stata sintomatica: i francesi dovevano invertire la rotta per evitare l’affermarsi di un governo considerato illiberale.
Macron è arrivato solo al secondo posto e Le Pen terza. Il Fronte Popolare conquista tra i 171 e 187 seggi, il blocco macroniano si guadagna tra i 152 e i 163 seggi, mentre il Rassemblement National ed i suoi alleati sono a 134-152 seggi.
Il secondo appuntamento elettorale francese ha completamente stravolto le carte in tavola. Vince Melechon con il Fronte Popolare ed intende subito formare il governo con le sue posizioni democratiche e decisamente radicali. Anche se resta il problema della maggioranza. Nella confusione più totale non ci sono infatti stati voti definiti. Perché anche persone di destra alla fine, in nome dei principi repubblicani francesi, hanno votato la sinistra. Il rimpasto politico per evitare il governo Le Pen in ascesa con un programma considerato “autodistruttivo” per la Francia, ha portato quindi ad una convergenza di voti solo verso un lato.
Macron con la sua coalizione centrista, adesso è in attesa dell’Assemblea nazionale per capire il da farsi. Vero è che ha gettato il Paese in pasto al caos con la sua pregressa scelta di sciogliere l’Assemblea nazionale per arrivare al voto. Ecco che il Primo Ministro Attal intende presentare le dimissioni, in mancanza di una maggioranza equa e stabile.
Il secondo turno delle legislative e l’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP), tra Partito Socialista, Partito Comunista, partito ecologista Europe Écologie Les Verts e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, è arrivato al suo intento di strappare la vittoria alla destra, tanto che i francesi hanno festeggiato tirando un sospiro di sollievo.
Il 18 luglio l’Assemblea nazionale dovrà votare il nuovo presidente per decidere l’esecutivo. La scelta potrebbe propendere per il primo partito della France Insoumise o per un rappresentante dei Socialisti. Tutto resta ancora incerto in vista del rebus maggioranza.