Undici giorni di red carpet ed anteprime nazionali ed internazionali. Il Festival del Cinema di Venezia chiude la sua 80esima edizione consegnando gli ambiti premi.
Leone d’oro al film Poor Things (Povere creature), del regista greco Yorgos Lanthimos. La pellicola in bianco e nero, uscirà in sala con la Disney. Nel cast Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Dafoe , grandi assenti a Venezia a causa dello sciopero degli attori di Hollywood.
La produzione inglese ha adattato l’omonimo romanzo del 1992 scritto da Alasdair Gray (Safarà Editore). Al centro della vicenda c’è Bella Baxter, definita dalla critica “una sorta di Frankenstein femminista”.
Leone d’argento per l’italiano Matteo Garrone, premiato come miglior regista per il film Io Capitano, di produzione italo-belga.
In uscita il 7 settembre con la 01, la pellicola racconta della storia drammatica di due giovani che dal Senegal arrivano nel deserto libico affrontando torture. Si tratta del racconto dell’epopea dei migranti, in cerca di un barcone per approdare in Italia. Il plauso della critica va anche ai suoi attori emergenti: Seydou e Moussa. Seydou Sarr, senegalese di nascita e 21enne, ha vinto anche il Premio Marcello Mastroianni come giovane attore emergente.
Coppa Volpi invece, per la miglior interpretazione maschile a Peter Sarsgaard, attore americano che recita in coppia con Jessica Chastain in Memory di Michel Franco.
La coproduzione Messico e Stati Uniti, tratteggia la storia d’amore tra due persone affette da demenza.
Coppa Volpi alla migliore interpretazione femminile a Cailee Spaeny, attrice di Priscilla di Sofia Coppola.
Premio speciale della giuria a Green Border (Zielona Granica) di Agnieszka Holland. Il racconto in bianco e nero si incentra sui diritti umani calpestati alla frontiera tra Polonia e Bielorussia, dove le vittime sono siriani e africani immigrati.
Leone d’argento per Premio alla Giuria a Il male non esiste (Evil does not exist) del giapponese Ryusuke Hamaguchi, dramma sulla storia di Takumi e sua figlia Hana, abitanti di un villaggio vicino a Tokyo dove un gruppo di investitori vorrebbe costruire un glamping di lusso. Tema cult del girato, l’equilibrio della natura che non va alterato.