Sarà un interlocutore privilegiato e porrà l’accento su problemi etici. Papa Francesco in Puglia viene convocato per la prima volta al vertice del G7 ed intende porre sul tavolo dell’approfondimento il tema dell’intelligenza artificiale e della tecnologia priva di controllo.
Così disinformazione, norme sulla privacy ed identità digitale potranno godere di veri propri paletti etici. Questo è il tema centrale che verrà affrontato nel primo giorno del summit in provincia di Fasano, con Bergoglio che ha affrontato l’argomento in un messaggio pubblico divulgato in occasione dell’ultima giornata mondiale della pace, lo scorso 1 gennaio.
Già nel 2020 però, Papa Francesco aveva inteso tracciare con una serie di standard, i confini chiari dati alla presenza degli algoritmi nella nostra vita. L’intento è quello di regolare l’applicazione delle tecnologie dando loro una visione antropocentrica, affinché non creino alienazione e disoccupazione.
Ma il Pontefice mette in guardia anche sui rischi della disinformazione digitale che potrà compromettere un processo democratico conoscitivo, creando sempre più incomprensione tra la popolazione globale, e sottolinea quanto il progresso tecnologico possa diventare in tal senso, “rischio di avere un cuore artificiale”.
Per questo le sette democrazie riunite a Borgo Ignazia parleranno con lui anche di intelligenza artificiale, soffermandosi sull’aspetto che essa possa avere, divenendo una potenziale arma logistica da sfruttare nel rapporto tra Stati. Il timore è che Mosca stessa possa adoperarla in maniera illecita. Sul piano interno il governo ha da poco approvato il ddl Cyber incentrato su tre principi: quello della difesa del diritto di autore, dell’identificazione di contenuti generati da AI e dell’inasprimento sanzioni per chi produce deepfake.