Morbillo, rosolia, parotite e varicella, per un totale di 12 malattie, al centro della discussione tra i pediatri italiani ed i senatori della Lega Claudio Borghi ed Elena Murelli. Nel decreto sulle liste d’attesa discusso in Commissione Sanità, la Lega chiede di depennare l’obbligo vaccinale pediatrico, contro queste malattie. Il provvedimento è rivolto ai minori fino a 16 anni e ai minori stranieri non accompagnati.
La Lega entra a gamba tesa con una posizione no Vax in tema di salute. Se fino ad ora la copertura vaccinale per i minori era del 95%, a breve qualcosa potrebbe cambiare.
Il Carroccio rende raccomandati e non obbligatori i vaccini. Punta a stravolgere la legge del 2017 facendo iscrivere i bambini che non sono stati vaccinati per queste malattie, anche nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia. Fino ad oggi invece, le iscrizioni erano state vincolate alla presentazione della documentazione comprovante l’avvenuto vaccino.
L’emendamento recante dicitura “disposizioni per la revisione della obbligatorietà dei vaccini”, andrebbe però in conflitto con l’articolo 32 della Costituzione, che rende necessari e perentori i trattamenti sanitari.
Contro la posizione No vax della Lega si sono schierati sia Forza Italia che il Partito democratico. Forza Italia si è infatti dichiarata a favore della scienza e si è detto predisposto alla discussione con il Carroccio. Decisamente contrari Noi moderati che considerano indiscutibile la proposta della Lega. Il PD parla invece di “farneticazioni antiscientifiche per chi intende lucrare sul voto no vax”. Questa è l’espressione di Roberto Speranza, ex ministro della Salute.
Sulla proposta insorgono anche i pediatri italiani che sottolineano la necessità per la popolazione infantile di godere di una copertura vaccinale contro le malattie esantematiche, giudicando improponibile quanto avanzato dal Carroccio.